La tossicità dell'amianto deriva dalla sua capacità, una volta penetrato nei polmoni, di attirare a sè grandi quantità di ferro e altri elementi. Lo ha scoperto la prima 'fotografia' dei polmoni fatta con i raggi X da un team di ricercatori triestini in uno studio pubblicato da Scientific Reports. Un indice dell'esposizione all'amianto, spiegano gli autori della ricerca, sono i cosiddetti “corpi dell'asbesto”, strutture che si formano attorno alle fibre all’interno dei polmoni. Le analisi, condotte con tecniche basate sulla luce di sincrotrone, hanno evidenziato che le fibre e i corpi dell'asbesto causano un grande accumulo di ferro nelle cellule, uno dei meccanismi di difesa del corpo, e nel tessuto circostante. La mappatura chimica tracciata dai ricercatori sui tessuti di dieci pazienti ha però fornito ulteriori indicazioni: da un lato si è evidenziato che anche fosforo, calcio e magnesio partecipano al processo. È venuto alla luce per la prima volta che nei corpi dell'asbesto sono presenti almeno due tipi di ferro. Accanto a quello cosiddetto trivalente già conosciuto, corrispondente alla ferritina, sono state rinvenute percentuali significative di ematite (un altro minerale a base di ferro), probabilmente frutto di una trasformazione della ferritina dovuta allo scorrere del tempo.