Tra ex dirigenti, amministratori e direttori di stabilimenti ai vertici dell’azienda Anic (poi EniChem), sono ben 21 le persone rinviate a giudizio a vario titolo per lesioni colpose, disastro colposo e omicidio colposo. A deciderlo è il giudice Pier Vittorio Farinella, che ha accolto la richiesta del pubblico ministero Guido Ceroni.
In origine gli indagati erano 25, ma quattro sono deceduti durante la fase dell’indagine preliminare. Le parti civili ammesse sono una settantina, tra cui sono presenti l’INAIL e i familiari degli operai morti a causa dell’amianto. Gli anni presi in esame per ricostruire la storia del polo petrolchimico di Ravenna sono 28: dal 1957 al 1985.