Fuga d'amianto al Parlamento europeo. A causa di un errore nel corso dei lavori di ristrutturazione, una parte di uno degli edifici che compongono la Sede di Strasburgo è stata contaminata dall’amianto ed è stata quindi chiusa ed isolata per permettere la bonifica. Nella sede di Bruxelles l'emiciclo per le plenarie è invece inagibile da mesi per un cedimento nel tetto. Secondo la ricostruzione diffusa dall'ufficio stampa dell'istituzione, la contaminazione è stata dovuta ad un "errore" compiuto da una ditta che compiva in subappalto una serie di lavori di ristrutturazione dell'edificio Winston Churchill, il più vecchio dei due che attualmente compongono la sede di Strasburgo. La ditta avrebbe praticato un foro in due pilastri isolati con amianto, nonostante tutte le indicazioni sulla possibile presenza del minerale tossico. Dopo la verifica del danno, l'area è stata sottoposta ad analisi che hanno rilevato una contaminazione pari a 7 fibre per litro, quando il limite massimo ammesso è di 5 fibre per litro. I due pilastri e l’intera area circostante sono stati sigillati ermeticamente e sono cominciati i lavori di bonifica la cui conclusione è prevista per giovedì mattina. In due terzi dell'area isolata non sono state rilevate tracce di contaminazione così come è risultato pulito l'impianto di ventilazione. Sono all’esame dell’Ufficio Legale dell’Europarlamento possibili azioni a danno delle ditte coinvolte. La stragrande maggioranza di europarlamentari si è più volte espressa a favore della cosiddetta 'sede unica', rinunciando alle mensili trasferte da Bruxelles a Strasburgo che comportano costi per oltre 250 milioni di euro l'anno.