Oggi, alla prima udienza per il processo di secondo grado contro i vertici dell’azienda dell’amianto che si è svolta a Torino, si sono presentate quasi seicento persone, provenienti da tutta Italia, ma anche dalla Francia e dal Belgio. l Palagiustizia di Torino, per l'apertura . I principali imputati, Stephan Schmidheiny e il banchiere novantenne Luois non si sono presentati, come già avvenuto in primo grado. Da Casale Monferrato, la città piemontese dove la multinazionale dell'amianto aveva la filiale più importante, sono giunte 500 persone su sette pullman. Altri da Reggio Emilia: a Rubiera c'era un altro stabilimento. Francesi e belgi sono attivisti dei comitati in difesa dei parenti delle vittime dell'amianto lavorato nei loro paesi: "Da noi in Francia - ha detto un portavoce in un comizio improvvisato davanti ai cancelli - il giudice che si occupava del problema è stato trasferito contro la sua volontà. E' grave. Chiediamo al ministero di rimediare. Non vogliamo vendetta ma giustizia".