La chiesa italiana celebra l’1 settembre l’ottava Giornata nazionale per la custodia del creato, iniziativa promossa dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) per riflettere su come salvaguardare le risorse naturali e gli ecosistemi terrestri per assicurare un domani alle nuove. In tale occasione l'arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, riferendosi alle vicende dell'Ilva, 13 mesi dopo il sequestro degli impianti dell'area a caldo perchè inquinanti, lancia un messaggio: ''La contrapposizione fra salute e lavoro è frutto di una dinamica perversa, figlia di coloro che non hanno pensato al futuro di Taranto, ma hanno seguito la strada del profitto immediato''. ''Purtroppo - aggiunge mons. Santoro - abbiamo assistito allo smarrimento delle classi dirigenti, nazionale e locale, la cui conseguenza è stata una discutibile gestione dell'emergenza e sembra utopico concepire una nuova politica industriale''.
L'arcivescovo invita quindi i tarantini, e in particolare i cittadini del quartiere Tamburi che vivono a ridosso del Siderurgico, ad accogliere il messaggio di Papa Francesco: "non lasciatevi rubare la speranza", riferendosi alla possibilità di un futuro migliore. Poi l'altro invito "ad un controllo rigoroso sull'applicazione delle prescrizioni della nuova Aia non procrastinando ulteriormente gli interventi di ammodernamento degli impianti, la copertura dei parchi minerali e la bonifica dei terreni circostanti", nonchè a vigilare sull'attuazione della legge 89 del 2013 che ha stabilito il commissariamento dell'Ilva.